mercoledì 7 Marzo, 2018
NBI ha ottenuto dall’AGCM - Autorità Garante della Concorrenza sul Mercato il Rating di legalità.
Introdotto nel 2012 per le imprese italiane, il Rating di legalità è “un nuovo strumento volto alla promozione e all’introduzione di principi di comportamento etico in ambito aziendale”. Il Rating di legalità è, insomma, l’assegnazione di un giudizio sul rispetto della legalità da parte delle imprese che ne abbiano fatto richiesta e, più in generale, sul grado di attenzione riposto nella corretta gestione del proprio business. Il livello di rating è convenzionalmente misurato in “stellette” e NBI ne ha ottenute 3, ovvero il massimo del punteggio.
Secondo le prescrizioni dell’AGCM, il rating di legalità può essere ottenuto dalle imprese:
a) che hanno sede operativa nel territorio nazionale.
b) che hanno raggiunto un fatturato minimo di due milioni di euro nell’ultimo esercizio chiuso nell’anno precedente alla richiesta di rating, riferito alla singola impresa o al gruppo di appartenenza, e risultante da un bilancio regolarmente approvato dall’organo aziendale competente e pubblicato ai sensi di legge.
c) che risultano iscritte, alla data della richiesta di rating, nel registro delle imprese da almeno due anni.
Già rilevante, tra l’altro, ai fini dell’accesso al credito bancario e per la concessione di finanziamenti da parte delle pubbliche amministrazioni, con l’entrata in vigore del Nuovo Codice degli Appalti Pubblici e delle Concessioni (D.Lgs n. 50/2016), il Rating di legalità assume anche rilevanza specifica nell’ambito degli appalti pubblici. Costituisce infatti un requisito reputazionale per il conseguimento del Rating di impresa richiesto per la partecipazione agli appalti pubblici.
Inoltre, il Nuovo Codice degli Appalti Pubblici e delle Concessioni attribuisce notevole rilevanza al Rating di legalità a prescindere dal rating di impresa. Nei bandi e negli avvisi di gara, infatti, le Amministrazioni possono indicare che “la valutazione dell’offerta viene eseguita in relazione al maggior Rating di legalità dell’offerente”, sempre nel rispetto e compatibilmente con il diritto dell’Unione Europea e con i principi di parità di trattamento (non discriminazione, trasparenza, proporzionalità… (art. 95 comma 13 del D.Lgs n. 50/2016)”.